Il cloud ibrido sta suscitando sempre più interesse nelle organizzazioni pubbliche e private di ogni dimensione. Dietro a questo modello, però, si celano anche nuove complessità, che devono essere affrontate in maniera consapevole.

Alessandro Anzilotti, CMO di Clouditalia 1. - Le soluzioni ibride sono quelle che la maggior parte delle aziende scelgono nel percorso di adozione dei servizi cloud. L’integrazione con soluzioni on premise è uno dei primi fattori che un’azienda valuta nell’ambito di un progetto di integrazione di servizi in cloud nel proprio ecosistema ICT. Questo, unitamente al controllo delle risorse, prestazioni, flessibilità e scalabilità, è uno degli elementi fondamentali che guida le aziende ad adottare soluzioni in cloud per attività mission critical, a garanzia della business continuity. Le maggiori difficoltà di questa scelta rimangono i vincoli nella gestione della componente applicativa. Le applicazioni legacy spesso sono difficilmente migrabili e problemi di compatibilità con gli ambienti di public o private cloud rendono questo passaggio troppo oneroso per essere affrontato in tempi brevi. Le soluzioni di hybrid cloud sono quindi ideali per avviare questo percorso, portando tutti i vantaggi offerti in termini di economie di scala e prestazioni e nello stesso tempo mantenendo i processi meno ‘migrabili’ in tempi brevi su architetture tradizionali.
2. - Le soluzioni hybrid cloud richiedono necessariamente un controllo dei Service Level Agreement (SLA) e di conseguenza la connettività rappresenta un fattore critico di successo. Tutto il modello cloud è fortemente condizionato dalla disponibilità e performance dell’accesso alla rete. Nel passaggio dal modello on premise a quello ibrido, la banda è un elemento fondamentale per garantire l’affidabilità dell’infrastruttura e di tutta l’organizzazione dell’IT. Nella nostra esperienza di operatore di telecomunicazioni e cloud provider, ci siamo resi conto del supporto concreto che le aziende ricevono con una gestione unificata delle infrastrutture (datacenter e rete), delegando a un unico soggetto la gestione operativa di tutta l’infrastruttura, ma mantenendone il completo controllo attraverso piattaforme di gestione integrabili all’interno dei sistemi aziendali.
3. - La perdita di controllo sull’infrastruttura e il rispetto delle policy nazionali è sempre stato un ostacolo all’adozione rapida di servizi cloud, che poi si traduce in perdita di competitività sul mercato. In passato, interfacciandosi con i grandi player internazionali, non era facile capire a priori il livello di rispondenza dei servizi offerti alle proprie necessità e requisiti ma soprattutto c’era una grossa difficoltà ad adattare queste soluzioni alle esigenze di un’impresa italiana. Il modello che applichiamo è legato alla reale prossimità tra cliente e cloud provider. Questa vicinanza, assimilabile alla filiera corta dell’agroalimentare a km zero permette alle aziende di conoscere tutti i passaggi e le caratteristiche del servizio che acquista. A questo si aggiunge il contributo dei nostri partner in grado di garantire la massima personalizzazione delle soluzioni. Attraverso il canale distributivo estremamente preparato sia sui servizi cloud si su quelli di telecomunicazioni garantiamo ai nostri clienti un team valido, che conosce le loro realtà.

luglio-agosto 2016 Office Automation